Nell’antica città di Atene, tra i maestosi templi e le vivaci strade lastricate, viveva un giovane di nome Nikos. Nikos era noto per la sua famiglia benestante e per il suo desiderio insaziabile di ricchezza e piaceri. Le feste sfarzose e gli agi erano la sua costante ricerca, ma dentro di sé sentiva un vuoto che nessun bene materiale poteva colmare.
Un giorno, mentre passeggiava nel mercato affollato, Nikos incontrò un anziano filosofo di nome Evander. Evander aveva capelli grigi come l’argento e occhi che riflettevano la profondità della saggezza accumulata nel corso degli anni. Affascinato dalla serenità di Evander, Nikos decise di avvicinarsi e chiedere consiglio.
Evander, con un sorriso gentile, lo invitò a seguirlo in un’area tranquilla, lontana dal frastuono della folla. Giunti lì, si trovarono accanto a un ruscello che scorreva in modo placido. L’acqua rifletteva la luce dorata del sole, creando danzanti riflessi sulle rive.
“Guarda questa meraviglia, Nikos!” disse Evander con voce pacata. “L’acqua è simbolo della vita stessa, in costante movimento e cambiamento.”
Evander prese una ciotola d’argento intarsiata e la immerse nell’acqua. L’argento scintillò quando entrò in contatto con l’acqua trasparente, creando cerchi concentrici.
“Vieni nell’acqua con me, Nikos!” disse Evander, invitando il giovane a inginocchiarsi accanto a lui. “Immergi le mani nell’acqua, senti il suo tocco fresco e liberante.”
Con una certa titubanza, Nikos seguì le parole di Evander e mise le mani nell’acqua. La freschezza lo avvolse come una carezza, facendogli dimenticare per un momento le sue ambizioni e preoccupazioni.
“Ora, chiudi gli occhi e immagina di immergerti completamente nell’acqua”, suggerì Evander.
Nikos chiuse gli occhi e immaginò di immergersi nell’acqua fino a non poter più appoggiare i piedi sul fondo. Presto percepì una leggera sensazione di ansia poiché non sapeva nuotare bene.
Evander chiese: “Cosa provi ora che sei completamente immerso nell’acqua?”
Nikos rispose: “Mi sento in ansia e vorrei tornare a riva perché non so nuotare bene.”
Evander annuì. “Ecco il segreto della felicità. L’acqua rappresenta il tuo desiderio di ricchezza e piaceri. Mentre ti immergi nell’ansia di ottenere sempre di più, ti allontani dalla vera eudemonia. La felicità autentica, come l’acqua che fluisce senza sosta, si trova nel liberarti dai desideri incontrollati e nel vivere con saggezza e moderazione.”
Nikos guardò il ruscello e comprese il significato delle parole di Evander. Da quel momento in poi, iniziò a cercare la gioia nella semplicità, a coltivare la saggezza e la moderazione. Col tempo, scoprì che la vera ricchezza non risiedeva negli agi sfrenati, ma nell’atteggiamento verso la vita e nell’apprezzare i momenti preziosi che essa offriva.
La storia di Nikos e Evander divenne un racconto tramandato nella città di Atene, una testimonianza di come la vera eudemonia non fosse da trovare nelle ricchezze materiali, ma nell’equilibrio interiore e nella saggezza condivisa con i filosofi.